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giovedì 25 settembre 2008

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Alitalia si, alitalia no... ... ...la terra dei cachi!

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Così recita una canzone di Elio e le storie tese (leggermente variato il soggetto), ed in questo momento è l'unica cosa che mi passa per la testa, dopo giorni e giorni, in cui tutti, politici in primis, sono diventati esperti di economia, pilotaggio, rotte aeree, aeroporti e qualsiasi altra cosa legata all'aviazione e non.

Finalmente, sembra che la trattativa stia volgendo al termine, Colaninno, l'eroe dei 2 mondi (in primis, Olivetti e Telecom), a capo di uno sparuto manipolo di 16 imprenditori volenterosi stà aggiungendo anche la compagnia di bandiera al suo prestigioso palmares con la benedizione di mezza Italia (forse, quasi tutta).

- Ma chi è Roberto Colaninno?

La sua carriera parte da Mantova, dove, diventa amministratore delegato di FIAMM (componenti per auto); successivamente, nel 1981 fonda la Sogefi (componentistica meccanica).

Nel 1996 diventa amministratore delegato di Olivetti, e nei 2 anni sucessivi, l'azienda viene smembrata e svenduta.

Nel 1999, con l'appoggio di Massimo D'Alema, e alcuni amici bresciani soprannominati la razza padana dell'imprenditoria, lancia una Offerta Pubblica di Acquisto (OPA) totalitaria su Telecom Italia con un operazione di acquisto a leva finanziaria (tecnica finanziaria che consiste nell'utilizzare i flussi di cassa della società acquisita per pagare i debiti contratti nella fase di acquisizione), creando tuttavia un grosso debito in Telecom stessa, che la renderà vulnerabile ad una scalata successiva. In conseguenza di ciò, nel 2001 vende la Telecom a Pirelli & Benetton creando una plusvalenza (notevole aumento di valore entro un determinato periodo di tempo) in Bell, indagata per evasione fiscale. Bell è la società veicolo lussemburghese con la quale Colaninno ottenne il controllo di Telecom.

Nel 2003, attraveso la IMMSI S.p.A., società di cui è presidente, acquista la Piaggio.

Nel 2006, viene condannato a 4 anni e 1 mese per il crac Italcase-Bagaglino e interdetto ai pubblici uffici per 5 anni (pene condonate grazie alla legge sull'indulto votata a stragrande maggioranza politica, quasi un plebiscito!).

Qualsiasi altra aggiunta a quanto esposto, sembra, come voler sparare sulla croce rossa...

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