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mercoledì 25 febbraio 2009

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Il tango “spopola” in Serbia

tango
Sono alcuni giorni che non posto notizie (non perché non ci sia da scrivere, ma, un po’ per pigrizia e perché sono stato impegnato su altri fronti), torno con una notizia di qualche giorno fa, che, per la solita disinformazione Tele-giornalistica non è stata riportata per non innescare “sfiducia” nei consumatori italiani impegnati a seguire Sanremo.
Il “tango” argentino è approdato in Europa; il primo paese ad aprire le scuole della nobile e sensuale danza è la Serbia: in detto paese sprofondato nella recessione, si teme il collasso del sistema economico nazionale. Secondo il quotidiano “Blic” sono stati congelati i conti di circa 60.000 aziende per debiti verso lo stato, banche e fornitori. Il debito ammonta a 218,4 miliardi di dinari (a titolo informativo, un dinaro, al cambio attuale, corrisponde a 0,0106 euro), che tradotti corrispondono a 2.315.040.000,00 euro circa.

La notizia è preoccupante? Si, deve esserlo, non tanto per l’economia reale italiana, quanto per la presenza nel territorio serbo di molte banche italiane…e indovinate quali sono le due più affermate? (ogni commento, ora, è superfluo). Come se non bastasse, il governo italiano ha messo a disposizione (negli ultimi 3 anni) crediti per la piccola e media impresa nel paese, dove la prima tranche è stata di 300 milioni di euro (nel 2007) che forse non vedremo più, ma, la cosa più comica (perché, ormai, è meglio metterla sul ridere per non piangere), a seguire l’esempio dello Stato sono state anche diverse Regioni italiane (l’articolo del 25 febbraio 2007 è visionabile qui).
Ad appesantire la già fragile situazione, sotto scacco si trovano anche Polonia e Spagna (dove è confermata la recessione dalla fine 2008).
Ma cos’è la recessione? Si parla di recessione economica quando il PIL è negativo rispetto l’anno precedente: se la variazione è pari o superiore all’1% (anno su anno) è recessione, se inferiore (es. 0,05%; 0,40%; …; 0,95% dell’anno precedente) si definisce crisi economica.
I sintomi della recessione generalmente sono: diminuzione del tasso di crescita della produzione, aumento della disoccupazione, diminuzione del tasso di interesse in seguito alla riduzione della domanda di credito da parte delle aziende, e, rallentamento del tasso di inflazione dovuto alla diminuzione della domanda di beni e/o servizi da parte dei consumatori (tutti casi evidenti in Italia da diversi mesi…e l'Europa non è da meno...); stadio successivo sarà la stagflazione, creata da un aumento dell’inflazione (dei prezzi al consumo) associata alla mancanza di crescita dell’economia reale, conosciuta con il termine stagnazione (interessanti approfondimenti da leggere sull’argomento: crisi economiche, politica fiscale e politica dei redditi).
Altre “belle notizie” di giornata sono:
  • New York, spopola banca pegni per ricchi (ANSA.it).
  • AIG perde 60 miliardi di dollarisucchiando” al Governo USA 150 miliardi per il salvataggio. (Affaritaliani.it)
  • USA, crolla fiducia consumi (25 punti a febbraio contro 37,7 di gennaio) ANSA.it.
  • FED: Ben Bernanke, 3 anni per ripresa (ANSA.it).
Ma chiudiamo con ottimismo riportando l’intervista al Corriere della Sera rilasciata da Brunetta nel “non molto lontano” 15 giugno 2008 (tutta l’intervista qui). L’estratto interessante lo pubblico nell’immagine sotto; il ministro sì, vede lontano, ma, soprattutto è un vero esperto di macroeconomia (forse sa, ma, fa finta di non sapere).
intervista_brunetta
Clicca sull'immagine per ingrandire
Brunetta…SEI GRANDE , continuiamo ad osannare la finanza creativa , permettiamo di distruggere la flebile speranza di sopravvivenza dell'economia per arricchire “brave persone” come Madoff & C. rubando soldi alle banche che a loro volta li rubano ai cittadini!!!
Quanto al petrolio, oggi, vale anche meno del 30-40% del valore di giugno dell'anno scorso (era circa 130$ al barile, oggi vale 39$, cioè meno di un terzo del valore), ma, non mi sembra che il prezzo della benzina sia un terzo di quando, in quel periodo, era a 1,54€/lt. oggi è circa 1,16€, giudicate voi (e non troviamo la scusa che il dollaro era ai minimi storici e oggi sta guadagnando terreno)...ho capito...non vi fidate e volete i dati reali...ok, prestate attenzione: il petrolio a 39$ al barile, con un cambio euro/dollaro (€/$) a 1,28, un barile di perolio costa 30,46 euro; con il petrolio a 146$ al barile (ed un cambio €/$ a 1,6o), un barile verrebbe a costare 91,25€...cioè TRE VOLTE IL VALORE ATTUALE!!! e come al solito ci prendono per il culo, ma, ...ci hanno tolto l'ICI e siamo tutti più ricchi!!! (che bel popolo che siamo, vediamo lo spillo e non ci accorgiamo dell'elefante rosa che balla il tip-tap sotto al nostro naso).

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  • coscienza critica

    E' incredibile constatare quante menzogne reggono questo governo. Gli intenti sono tutti criminali!!

    ps. la nostra pagina aggiuntiva di facebook è stata oscurata, precisamente quella dove c'era il link per diventare fan. Rimane la pagina originaria... vedremo.

    Ciao

  • Anonimo

    weeeeee tasss novita il tango argentino? che dici? sei matto? quanto alla recessione ma non era quando i tassi di iflazione salgono la recessione? o mi sbaglio?

  • Mr.Nessuno

    @ ponyboy

    In Argentina è cominciato tutto con il congelamento dei conti nelle banche: non mi sembra sia una cosa diversa quella che succede in Serbia (dove le nostre banche sono abbondantemente esposte).
    Riguardo ai tassi, leggi bene come ho scritto prestando attenzione alla punteggiatura (e poi, ho riportato le spiegazioni utilizzate dai siti specializzati...e, solitamente ne controllo almeno due per dovere di contraddittorio).

    Ti consiglio la visione di "Diario del saccheggio" di Fernando E. Solanas sull'argomento Argentina (c'è parecchio materiale su youtube a tal proposito).

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