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sabato 11 aprile 2009

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Dalle trimestrali la verità sul futuro della crisi

bernanke

La Federal Reserve ha raccomandato alle principali banche USA (praticamente si è autoraccomandata…), tra cui la Goldman Sachs e Citigroup di mantenere il più stretto riserbo sui risultati dello stress test che hanno svolto nelle ultime settimane e che riguarda le loro capacità di superare la recessione.

In poche parole, Ben Bernanke (l’attuale presidente della FED) vuole evitare che durante le conference call delle aziende quotate a Wall Street si facciano commenti negativi sui dati trimestrali per non lanciare segnali negativi che possano essere male interpretati (come dire: se proprio dovete commentare, fatelo in maniera morbida, quasi positiva anche se i dati sono pessimi…).

La paura maggiore del parente stretto di un noto colonnello metereologico italiano degli anni ‘80, Edmondo Bernacca (mi è venuta spontanea così, in realtà non sono relazionabili in nessun modo), è preoccupato di non vedere vanificati gli sforzi fatti per tentare di far sopravvivere la già moribonda economia statunitense (e, a tal proposito, già in diverse occasioni gli “stati generali” borsistici newyorkesi si sono lanciati in appelli positivisti su Wells Fargo facendo schizzare il titolo in un giorno del 31% trascinando a ruota l’intero settore finanziario), e ora, si cerca di ottenere lo stesso risultato proprio con le trimestrali di Citigroup (venerdì) e Goldman Sachs (martedì) che assieme ai “buoni” numeri, starebbe preparando una maxi-emissione azionaria per rimborsare un prestito del governo per un valore di 10 miliardi di dollari (scommettiamo che darà una trimestrale fa-vo-lo-sa, quasi extraterrestre!!!).

A ingenerare un’ulteriore mole ottimistica ci sono trimestrali (o bilanci) solidi di banche di mezzo mondo (vedi anche Unicredit e Banco Popolare per l’Italia), proprio tutte quelle banche che hanno ricevuto finanziamenti dagli stati per evitare il fallimento, ora, sono così solide che manco una bomba nucleare ne può minare la stabilità (ricordo semplicemente che Unicredit ha ricevuto contributi dallo Stato Italiano con i Tremonti Bond e da quello Austriaco per non saltare come una cavalletta…mi sembra rispettivamente 2 e 4 miliardi, non ricordo perfettamente e non ho tempo per cercare i dati precisi, se qualcuno ricorda le somme, può lasciarle con un commento).

Quindi, la parola d’ordine più attuale è ottimismo a go-go e vedere il bicchiere mezzo pieno, anzichè, mezzo vuoto, anche se tra gli operatori il termine più gettonato è “prudenza”.

A questo punto mi sorge un dubbio: o ci hanno preso per il culo facendoci credere che non avevano più i soldi anche per un misero caffè, oppure, ci stanno prendendo per il culo ora facendoci credere che tutto è tornato in ordine e che l’economia si è rimessa in moto…scegliete voi la risposta che più vi piace, per quanto mi riguarda, penso che non hanno MAI smesso di prenderci in giro e rubarci i soldi da sempre

Per concludere il post, rimane una domanda: cos’è lo stress test?

  • E’ un rapporto che tiene in considerazioni le vere attività del bilancio, lasciando quindi fuori avviamento, titoli ibridi, i marchi e le eventuali attività immateriali. Tutto quello insomma che non può essere valutato. Un indicatore che ci dice un dato fondamentale, cioè, quanto incasserebbe un azionista se venisse liquidata la banca in un determinato momento storico. Il tutto viene rapportato alle azioni ordinarie.

NB: fino a un paio di mesi fa, il parametro per valutare una banca era il Core Tier 1, ovvero il coefficiente patrimoniale calcolato sui rischi della banca, oggi, con la scusa dell’inefficienza dell’indice Core Tier 1, si è deciso di passare allo Stress Test considerato più veritiero e completo del precedente (sarà vero, oppure l’ennesima truffa…anche qui ho una mia personale idea, ma, non voglio influenzare nessuno…).citigroup

Ai posteri (noi entro pochi mesi) l’ardua sentenza!!!

Trimestralografia: Affaritaliani.it, Wikipedia.it, Intermarketandmore,

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