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mercoledì 13 maggio 2009

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La crisi vista dal Censis

crisi-economica

Uno studio del Censis conferma le supposizioni di tutti quelli che considerano la crisi mondiale solo in uno stadio avanzato, ma, non completamente arrivata al capolinea.

Stando alla ricerca dell’istituto, il 47,6% degli italiani è in difficoltà economiche, il 39,8% ha visto ridursi il valore degli investimenti (alla faccia di una borsa che ha azzerato le perdite da inizio anno), il 30,2% ha subito una riduzione del reddito (forse chi è in cassa integrazione…), il 10,1% ha ridotto il ricorso al credito (i più significativi, dati gen.-mar., 2009 su 2008: auto nuove –23,5%; motocicli –34,1%; ciclomotori –40,2%; arredamenti –15,2%; (in tendenza opposta, l’utilizzo delle carte di credito +5,2%), il 62,3% ha diminuito i consumi “superflui” (ristoranti, cinema, ecc.), e, non da ultimo, il 59,7% ha ridotto i consumi cercando di contenere le spese (e qui poi andrò a fare un banale esempio).

Come se non bastasse, il 68,3% degli italiani è convinto che il fondo non sia ancora stato toccato, anzi, pensano che il peggio debba ancora arrivare (e come dargli torto!).

Sempre secondo il Censis (diario della crisi), si trovano ulteriori informazioni sul cambiamento di rotta dell’italico pensiero da gennaio ad aprile (ovviamente 2009) su come affrontare la crisi:

Cosa pensa di fare per tutelarsi rispetto all’attuale situazione economica? (val. %)

gennaio
2009
aprile
2009

Sono confuso, non so cosa fare

8,1 16,0

Lavorerò di più

7,7 13,1

Investirò in borsa

0,7 0,9

Non rinuncerò a nulla, cercando di spendere meno

15,5 17,1

Taglierò i consumi

22,2 35,6

Mi indebiterò

1,4 1,9

Utilizzerò i miei risparmi accumulati

7,8 3,7

Risparmierò di più

43,2 21,0

Non farò nulla di particolare

12,5 18,1

Un’altra interessante tabella mette in evidenza cosa pensano gli italiani sulla “soluzione crisi” in base al luogo di appartenenza (il dato diviso in zone è molto interessante).


Nord Ovest Nord Est Centro Sud e Isole Totale
Il peggio è passato 40,6 32,4 27,5 26,9 31,7
Il peggio deve ancora arrivare 59,4 67,6 72,5 73,1 68,3
Totale 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0

Propongo un’ultima tabella molto interessante; alla domanda «Da quando è iniziata la crisi, quale tra i seguenti soggetti pubblici le è parso più attivo nel tentativo di supportare i cittadini e le imprese in difficoltà?» (valore in %) gli intervistati hanno così risposto:


Nord Ovest Nord Est Centro Sud e Isole Totale
Il Comune 7,3 12,2 7,2 7,5 8,3
Presidenza del Consiglio 21,7 18,3 15,0 14,7 17,3
Banca d’Italia 3,5 1,9 1,9 1,6 2,2
Ministro dell’economia 5,6 6,1 8,7 3,2 5,5
La Regione 5,9 6,1 3,9 2,4 4,3
La Provincia 3,1 4,2 1,9 1,1 2,4
Unione Europea 4,9 3,3 3,9 5,1 4,4
Nessuno 47,9 47,9 57,5 64,5 55,5
Totale 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0

Nel rapporto ci sono altre cose interessanti, ma, già ritengo che analizzando i dati delle tabelle sopra ci si renda conto della portata di questa crisi che non lascia molti margini di manovra (per nessuno, Stati compresi), e, che a mio avviso rimane ancora una questione aperta, almeno per tutto il 2009 e anche il 2010, vorrei spingermi oltre (per chi non ricorda, il Giappone ha già affrontato una propria crisi, e per uscirne ha impiegato più di 10 anni…ma, era circoscritta solo in quello Stato, immaginiamo per un attimo che portata potrà avere questa che è a livello mondiale!!!).

Avevo detto che avrei fatto un esempio (ed in effetti l’avevo scritto), rileggendo il post (per le eventuali correzioni…perché di solito, scrivo, leggo e pubblico…anche se dovrei lasciare l’articolo in bozza e rileggerlo con più calma il giorno successivo a mente fredda), mi sono reso conto che merita di essere pubblicato a parte domani.

Notiziografia: Televideo, ANSA.it;

Studiografia: Censis.it.

Chi è interessato allo studio completo (11 pagine in formato .pdf), può registrarsi (gratuitamente) al sito Censis e scaricarlo (il titolo è “diario dell’inverno di crisi”), oppure, può chiedermi la copia utilizzando la mail (l’indirizzo sotto il profilo facebook nella colonna qui a sinistra nella home page del blog).

Questo CensiStudio è di 688 parole, 3443 caratteri, 10 paragrafi e 3 tabelle (compreso queste 2 righe).

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