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martedì 3 marzo 2009

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Il peggio è passato…forse no…

Andew_Burns

Secondo uno dei principali economista della Banca Mondiale, “tale” Andrew Burns, annuncia che la bufera è passata, rimane qualche sporadico temporale, ma, entro fine giornata o al massimo domani (entro fine 2009, inizio 2010), rimarrà solo un ricordo da raccontare ai nipotini tra qualche decennio.
Queste le parole dell’economista durante una conferenza a Canberra (Australia): «Il periodo più acuto della crisi finanziaria è ormai passato. Ora guardiamo al futuro, la ripresa economica è attesa per la fine di quest'anno.»

Secondo l’extraterrestre appena arrivato sulla Terra, poco importa che di giorno in giorno il “bollettino di guerra” diventa sempre più corposo; poco importa che l’economia di molti paesi sia in recessione (ultima new entry, la Svizzera); poco importa che altri suoi colleghi illustri vedano una possibile, flebile ripresa verso il quarto trimestre del 2010; poco importa che banche e assicurazioni attingano a man bassa a fondi statali (i soldi delle tasse dei cittadini) per non saltare come il banco della roulette; poco importa che molte aziende, sono, o verranno falciate dalla crisi; poco importa che molti lavoratori, nella migliore delle ipotesi, sono, o saranno messi in cassa integrazione…qui, imitando un noto politico italiano, posso aggiungere: «si possono fare più ferie e riposare un po’ in vista della ripresa, nel frattempo, spendere e consumare, bisogna essere ottimisti!!!»; poco importa che petrolio e oro siano in continuo ribasso (con il dollaro che si rivaluta nei confronti dell’euro): sembrerà strano, ma, solitamente le 3 cose sono innaturalmente collegate (ne parlerò prossimamente); poco importa che l’Austria sia il primo Stato europeo ad ammettere timidamente che è a rischio default…e…se cade il primo Stato Sovrano, per effetto domino cadrà tutta l’Europa…ma, Andrew Burns è ottimista…anzi…cominciamo a investire tutto quel poco che ci rimane in Hedge Fund…tanto poco importa!!!
world_bank
In chiusura, ciliegina sulla torta: al Senato italiano vedono la crisi…i pasti sono scontati del 20% circa, ma questa è un’altra storia…che poco importa!!!
Sitiografia: ANSA.it

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4 ->...E tu, cosa ne pensi? <-:

  • coscienza critica

    E sì! quelli, prima si alzano lo stipendio e poi si abbassano anche i prezzi della buvette!
    Ci stiamo consegnando a loro con le mani alzate e senza le mutande!

  • Anonimo

    weeeeeeeeeeeeeeee tass buonn pomeriggio mi frulla per il cervello un ideuzza per un postello su economia che dici?

  • Anonimo

    weeeee tasssss eccolo quiiiii
    La demografia non è un’opinione, i numeri dicono che la riforma delle pensioni va fatta, perché se le donne italiane sono destinate a vivere, secondo proiezioni istat fino a 87 anni di età media, il che significa che le condizioni sociali, sanitarie e ambientali del nostro paese non sono il disastro che si dice, se guardiamo a questa notizia sotto il profilo previdenziale cominciano i guai, le stesse donne italiane lavorano in una percentuale nettamente meno della media europea, e per meno anni andando in pensione prima, significa che sono destinate a percepire la pensione per un numero di anni equivalente a quelli in cui hanno lavorato e versato contributi, ne risultata che o le loro pensioni saranno misere o che dovranno essere integrate da giganteschi interventi pubblici, ossia dalle tasse e dai contributi di lavoratori e cittadini tutti, i dati demografici sono evidenti, e significano che l’età di pensionamento femminile deve crescere, come sanno tutti, anche quelli che protestano contro questa prospettiva, la ragione che sconsiglia di affrontare riforme pensionistiche in tempo di crisi, cioè la propensione ad affrontare ristrutturazioni con i prepensionamenti, non vale per lo stato, è così che più per caso e per pressioni esterne che per preveggenza dei governanti, si comincerà ad affrontare un problema che la demografia rende ineludibile.

    attendo risp

  • Mr.Nessuno

    @ Pony

    sono d'accordo con quanto scrivi, una riforma DEVE essere fatta o salta tutto (anche solo per l'innalzamento dell'aspettativa di vita dell'uomo/donna ), ritengo, però, che debba essere fatta con un accordo tra lavoratori e pensionati (ognuna delle 2 categorie deve rinunciare a qualcosa), non a tavolino con "o prendere o prendere!!!", soprattutto se imposta da chi percepisce una pensione dopo due anni e mezzo di "quasi lavoro!!!".

    PS: non è in argomento con il post, ma, non rifiuto il confronto democratico che vige in questo blog, ognuno è libero di scrivere quello che si sente di scrivere, io risponderò sempre e comunque.

    Un giorno scriverò anche sull'argomento pensioni, ma quel giorno non può essere oggi, aspettiamo gli effetti della crisi e di come pensano di affrontarla "quelli che non si abbassano lo stipendio" (tutti, nessuno escluso), poi vedremo come "Toccare il delicato" problema, basteranno 2-3 mesi per capire cosa succederà, non solo in Italia...

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