By FreeReturn: Informazione & riflessione su economia, finanza e politica in genere.

domenica 29 marzo 2009

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Cos’è l’indennità ordinaria per gli operatori agricoli

Screen

A chi spetta?

Sia gli operai iscritti negli elenchi nominativi dei lavoratori agricoli sia coloro che hanno lavorato come operai agricoli a tempo indeterminato per parte dell'anno, hanno diritto ad una particolare indennità di disoccupazione.Tale indennità non è più riconosciuta nei confronti di chi si dimette volontariamente, ma soltanto in caso di licenziamento (fanno eccezione le lavoratrici in maternità). L'indennità è riconosciuta quando le dimissioni derivano da giusta causa (mancato pagamento della retribuzione, molestie sessuali e modifica delle mansioni).

Quali requisiti bisogna avere?

L'indennità spetta al lavoratore che può far valere:

  • l'iscrizione negli elenchi anagrafici dei lavoratori agricoli nell'anno solare per il quale viene chiesta l'indennità (condizione che non si applica agli operai agricoli a tempo indeterminato);
  • almeno due anni di assicurazione contro la disoccupazione involontaria;
  • almeno 102 contributi giornalieri nel biennio precedente la domanda (in mancanza dei 102 contributi, l'indennità spetta ugualmente purché il lavoratore, in aggiunta agli altri requisiti, abbia svolto, nell'anno a cui si riferisce la domanda, lavoro dipendente per almeno 78 giornate).

A quanto corrisponde l'importo?

L'indennità viene corrisposta nella misura del 30% del salario convenzionale congelato del 1996 oppure, se superiore, di quello contrattuale provinciale. Per gli operai a tempo indeterminato, l'indennità è calcolata sulla retribuzione effettivamente percepita.

Come e a chi si presenta la domanda?

Il modulo di domanda (che l'Inps invia ogni anno a casa del lavoratore che abbia già percepito la prestazione per l'anno precedente), va presentato alla Sede Inps competente entro il 31 marzo dell'anno successivo a quello cui si riferisce l'indennità.
L'indennità spetta, in linea di massima, per un numero di giornate pari a quelle lavorate.

Può essere presentato un ricorso in caso la domanda venga respinta?

Nel caso in cui la domanda venga respinta l'interessato può presentare ricorso, in carta libera, al Comitato Provinciale dell'Inps, entro 90 giorni dalla data di ricezione della lettera con la quale si comunica il rifiuto.
Il ricorso, indirizzato al Comitato Provinciale, può essere:

  • presentato agli sportelli della Sede dell'Inps che ha respinto la domanda;
  • inviato alla Sede dell'Inps per posta con raccomandata con ricevuta di ritorno;
  • presentato tramite uno degli Enti di Patronato riconosciuti dalla legge.

Al ricorso vanno allegati tutti i documenti ritenuti utili.

I dati riportati sono da ritenersi validi salvo eventuali misure straordinarie che il Governo può adottare con il perdurare o l’aggravarsi dell’attuale crisi mondiale.

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sabato 28 marzo 2009

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Cos’è la Golden Share

Cartellino-giallo

Il termine inglese “Golden Share” tradotto in italiano indica “Azione Dorata”, cioè, la possibilità di uno Stato, durante o a seguito di un processo di privatizzazione (oppure vendita di parte del capitale detenuto) di un’azienda pubblica (es. Eni, Telecom Italia, Enel e Finmeccanica) di mantenere dei poteri speciali di “veto” nelle decisioni fondamentali dell’azienda stessa di cui detiene la “Golden Share”, indipendentemente dal numero di azioni possedute; detto potere viene esercitato dal Governo.

Ma che scopo dovrebbe avere la Golden Share?

Lo scopo fondamentale dovrebbe (uso il condizionale) tutelare l’interesse della collettività nella società stessa vista la capacità strategica che questa detiene nel settore in cui opera, queste società vengono comunemente chiamate “public utilities”.

Cosa significa Utilità Pubblica?

Un servizio di pubblica utilità è legato all’attività finale dell’azienda che utilizza un appalto pubblico (a volte anche la semplice infrastruttura) per i fondamentali diritti dei cittadini (ad esempio, l'istruzione, la sanità, le ferrovie, i tabacchi o le poste), onde evitare il formarsi di monopolio oppure oligopoli che possano agire in assenza di libera concorrenza e fissare il prezzo di vendita a propria descrizione senza che nessuno possa intervenire (ad esempio la tassa sui tabacchi).

Ma come funziona la Golden Share?

Lo Stato si limita a detenere un determinato numero di azioni (paradossalmente potrebbe essere anche solo una, oppure, solo di tipo simbolico); attraverso queste azioni può modificare le scelte strategiche aziendali anche dopo il processo di privatizzazione, nonché la capacità di poter nominare un proprio membro nel consiglio di amministrazione che gode di poteri più ampi rispetto agli altri membri, ma, solo nell’azienda in privatizzazione (o già privatizzata), per le aziende controllate e/o collegate questo potere non può essere applicato (banale esempio: lo stato privatizza l’azienda A che controlla l’azienda X ed è collegata all’azienda Y; la Golden Share “funziona” solo per l’azienda A, per le altre due il potere di veto non può essere applicato).

E…un facile esempio per capire meglio?

Lo Stato vende il 99% delle azioni di una S.p.A. di sua proprietà che coltiva, inscatola e commercializza spinaci ai Sigg. Braccio di Ferro, Bruto, Pisellino e Poldo in quote percentuale (ok! non centra niente con l’argomento trattato sopra, cerco solo di rendere l’esempio meno noioso…), e ne mantiene una minima parte per poter esercitare il diritto di Golden Share.

La nuova composizione del capitale della Spinaci S.p.A. diviene così:

  • Braccio di Ferro – 60% quote capitale
  • Bruto – 15% ...
  • Pisellino – 14% ...
  • Poldo – 10% ...
  • Stato – 1% ...

Per il basilare principio delle società per azioni, ogni possessore “pesa” in potere decisionale nell’assemblea in base alle quote di capitale che possiede (quindi, in percentuale, in base al numero di azioni in suo possesso); nell’esempio sopra, viene evidenziata la capacità di Braccio di Ferro di poter “governare” la Spinaci S.p.A. da solo (perché detiene la maggioranza dell’azienda, quindi, superiore al 50%+1 per poterlo fare), però, proprio per la Golden Share, lo Stato può porre il veto a certe decisioni anche se possiede solo l’1%

Quindi, se Braccio di Ferro vuole Olivia come Responsabile Marketing della Spinaci S.p.A., e lo Stato vuole, invece, Nonna Abelarda, grazie alla Golden Share il nuovo Market Manager diventa la Nonna…in barba al 60% del capitale detenuto dal consumatore di spinaci per eccellenza…

Spero di essermi spiegato in maniera comprensibile, eventualmente, su dubbi o domande potete lasciare un commento e vedrò di rispondere il più presto possibile.

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venerdì 27 marzo 2009

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Politici in Europa…a cosa servono?

eurispes
Secondo l’Eurispes (un istituto privato di studi politici, economici e sociali senza scopo di lucro), da un suo rapporto emerge uno studio riguardo le differenze tra contributi versati e ricevuti per l’Europa.
Tra il 1995 e il 2006 l’Italia ha accumulato un saldo negativo per un importo di 30,3 Miliardi, versando alla UE 135 miliardi e ricevendo indietro “solo” 105 (miliardi di euro).

Facciamo una ricostruzione cronologica degli eventi:

  • nel biennio 1995-96, l’Italia ha versato alla UE 17.401 milioni e solo 13.128 sono ritornati, con un bilancio passivo di 4.273 milioni;
  • nel periodo 2001-02 è stato ancora peggio…con contributi versati per 22.904 milioni e ricevuti per 15.677, in questo caso, la differenza è di 7.227milioni;
  • tra il 2005-06 la cifra negativa supera di poco gli 8.000 milioni;
  • nel 2007 le cose non sono migliorate, dove i contributi versati sono stati pari a 13.800 milioni, e, sono tornati “all’ovile Italia” 3.500 milioni (10.300 milioni in meno);
Il quadro che ne risulta è alquanto impietoso: Il confronto tra il contributo italiano al bilancio dell’Unione Europea e i finanziamenti da quest’ultima erogati per programmi di sviluppo economico, crescita occupazionale e sostegno all’imprenditoria, evidenzia come negli ultimi 12 anni l’Italia abbia avuto un saldo negativo tra risorse che ha messo a disposizione e risorse riavute sotto forma di finanziamenti dall'Unione europea.
Secondo Gian Maria Fara «Una maggiore capacità di spesa dei fondi contribuirebbe a riattivare diversi settori dell’economia, a creare occupazione, a sostenere l’imprenditoria e rianimare il settore della formazione, dell’istruzione e della ricerca, penalizzate dalle ultime manovre Finanziarie». Dunque, la ricetta dell’Eurispes per rimettere in moto l’economia del Paese appare chiara: tagliare meno e imparare a spendere meglio.
Ma dove vengono “investiti” questi soldi (che sono comunque nostri, non piovuti dal cielo), e con quali finalità?
Dei 10,3 miliardi di euro di somme accreditate dall’Unione Europea nel 2007, il 52,7% (circa 5,4 miliardi di euro) è finanziato dai fondi strutturali e destinato prevalentemente a Programmi operativi regionali (4,3 miliardi di euro). Di questi 4,3 miliardi di euro, il 45,5% (circa 2 miliardi di euro) è stato accreditato alle Regioni del Sud del Paese, somma di cui hanno beneficiato soprattutto la Campania, la Puglia e la Calabria (con, rispettivamente, 940, 498 e 250 milioni di euro).
Le Isole, secondo il calcolo dell’Eurispes, hanno ricevuto accrediti per un importo superiore a 1 miliardo di euro (26,4% del totale dei finanziamenti accreditati nel 2007), dei quali il 71,4% alla Sicilia e il 28,6% alla Sardegna (e sono anche Regioni Speciali…).
Complessivamente il Mezzogiorno ha ricevuto nel 2007 oltre 3 miliardi di euro di finanziamenti europei contro 870 milioni di euro del Nord Italia (dei quali il 59,3% destinati a Piemonte, Lombardia e Emilia Romagna) e 355 milioni di euro del Centro (dei quali il 66,3% destinati a Toscana e Lazio).

A questo punto, mi sorge spontanea una domanda (perdonate il “francesismo”, ma, questa volta non posso rimanere impassibile di fronte a questi dati): ma che cazzo mandiamo a fare i politici in Europa? perché paghiamo loro uno stipendio? perché non utilizziamo questi nostri soldi in un momento così difficile? perché i governi che si sono succeduti in questi ultimi 15 anni non hanno mai detto e fatto nulla? perché quasi nessun mezzo d’informazione ne ha mai parlato? perché dobbiamo andare a votare le europee se poi i risultati sono questi?
….perché…
Skifografia: ANSA.it, IlMessaggero.it, Carabinieri.it
Eurispes Rapporto Italia 2009 (Download file .pdf - 2,08 Mb)

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martedì 24 marzo 2009

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L’acqua tibetana è un diritto cinese

crisi-idrica

L’acqua potabile è un bene naturale di chiunque, tutti dovremmo avere “rispetto” sul suo utilizzo, tutti dovremmo impegnarci a preservare questo “bene” che diamo per scontato, ma, che in realtà non lo è, e soprattutto, non lo sarà in futuro.

L’ONU afferma che nel 2030 metà della popolazione mondiale sarà assetata; come se già la notizia in sé non fosse inquietante, basta aggiungere che molta dell’acqua viene inquinata, trasformandosi così da potabile a killer per tutti gli esseri viventi, per produrre beni e prodotti superflui che invadono le nostre vite quotidianamente.

Un banale esempio: il fiume Yangtze, conosciuto come il fiume azzurro (che di azzurro non ha più niente!), grazie al disordinato sviluppo industriale della Cina è divenuto uno tra i maggiori fiumi inquinati della terra, Un rapporto ufficiale parla di miliardi di tonnellate annue di rifiuti solidi e liquidi, scarichi industriali, pesticidi e fertilizzanti agricoli gettati nel corso d'acqua. Rischiano l’estinzione tutte le specie che lo abitano, nonché gli stessi cinesi che lo utilizzano per dissetare il 35% della popolazione.

Grazie a questo inquinamento, ora, si capisce perché la Cina non vuole togliere i propri “artigli” dal Tibet: l’altipiano tibetano, da solo, produce quasi tutta l’acqua potabile cinese (e di altri paesi dell’area); il controllo “dell’oro blu” serve a garantire il futuro dell’impero cinese, se non ora, di sicuro tra qualche anno, quando altri paesi dovranno approvvigionarsi del bene primario attraverso conflitti militari, minando la stabilità sociale dell’intero pianeta.

In definitiva, ora si può meglio comprendere la riluttanza cinese al Dalai Lama e all’indipendenza del Tibet: non sono interessati al controllo della popolazione, anzi, se fossero meno sarebbe meglio per loro; il loro scopo è puramente una necessità primaria al controllo della "fonte dissetante"; l’acqua prima di tutto!

Per finire, garantire il diritto a tutti di avere la propria acqua è fondamentale, ma ciò non è così semplice e comporta uno sforzo notevole, che, continuando a rimandare, un giorno o l’altro presenterà il suo terribile conto…

Internetgrafia: AFFARITALIANI.it, ASIANEWS.it, Luci sull’Est, Wikipedia.

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Berlusconi…un povero ricco…

Povero
Per citare un noto film degli anni ‘80 con Renato Pozzetto, dove l’ingegner Eugenio Ronconi per paura di perdere le sue ricchezze, su consiglio del suo psicologo decide di diventare povero per qualche tempo e attraverso mille peripezie fa rivivere uno special su tutte le location milanesi, dal centro storico alla vita dei barboni di periferia attraverso aziende, palazzi e mercatini vari.
Cosa centra un film con la vita reale? centra, centra, eccome se centra, perché in questo caso a fare l’attore principale è nientemeno che il Premier Silvio Berlusconi, le comparse (i suoi illustri colleghi), ovviamente, seguono a debita distanza!

Con le dichiarazioni del 2008 sui redditi del 2007, il Nazional Silvio si è scoperto improvvisamente povero, così povero da vedersi costretto a chiedere il sussidio di disoccupazione…infatti, il suo reddito è “misteriosamente” passato da 139.245.570€ del 2006 alla “miserabile” cifra di 14.532.538€quasi un decimo dell’anno precedente…forse il suo “impero mediatico” ha risentito della crisi mondiale (sempre negata e sottovalutata da lui) che ha decimato il suo reddito? forse ha investito tutto il suo patrimonio in Argentina Bond e ha perso tutto? forse ha donato quasi tutto il suo reddito in opere di carità? o forse ha deciso, per il bene dei cittadini, di dare il suddetto alle casse dello stato per migliorare il tenore di vita dei suoi elettori? mah! non sono così intelligente e lungimirante per capire queste cose, qualcuno ha un idea?
Per par-condicio, pubblico anche il reddito dichiarato di altri illustri politici castaroli:

  • Veltroni (PD) – 477.778€
  • Franceschini (PD) – 220.419€
  • Di Pietro (IdV) – 218.080€
  • D’Alema (PD) – 171.044€
  • Casini (UdC) – 142.130€
  • Bossi (Lega) – 134.450€
  • Fini (An?) – 105.633€
Top five degli onorevoli:
  • Donadi (IdV) – 181.876€
  • Nucari (PRI) – 176.822€
  • Cicchitto (PdL) – 155.756€
  • Soro (PD) – 160.817€
  • Cota (Lega) – 124.692€
Top six dei Senatorii:
  • Gasparri (PdL) – 226.957€
  • Belisario (IdV) – 184.788€
  • Pistorio (MpA) – 157.522€
  • D’Alia (UdC) – 127.319€
  • Bricolo (Lega) – 124.714€
  • Finocchiaro (PD) – 116.383€
Da notare che i nostri cari politici muoiono tutti di fame, propongo di aumentare loro lo stipendio, non vorrei vederli “costretti” a mendicare all’angolo delle strade.
PS: ho tralasciato di proposito tutti i loro beni; chi è interessato può farsi un’idea seguendo questo link (3 pagine) dove si mette a “nudo” quanto poveri sono i nostri cari governatori…scusate, volevo dire imperatori
Linkografia: ANSA.it, AFFARITALIANI.it e tutti i siti d’informazione che si possono consultare.

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sabato 21 marzo 2009

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Non si vogliono arrendere…

Angelino Alfano, meglio conosciuto con l’appellativo “lodolo”, durante un convegno tenutosi all’hotel Bristol di Genova ha così risposto ad una domanda: «Intervenire su Youtube è difficoltoso perché si tratta di una rete, ma, quando avremo trovato il modo, lo faremo, non sarà facile, ma stiamo lavorando sul tema; appena i tecnici del governo troveranno il modo, ci sarà una nuova legge contro gli abusi su internet».

La risposta è stata data su specifica domanda di un bambino che chiedeva se il Governo intendeva intervenire a tutela dei minori sui contenuti di Youtube (il bimbo, si è saputo poi, è già possessore di 3 tessere politiche: una del PDL, una di Forza Italia e una di Alleanza Nazionale…non è vero, mi è venta mentre scrivevo le prime righe di questo post!!!).

Questo è l’ennesimo attacco alla rete dopo quelli miseramente falliti del duo Prodi-Levi (Mortadella & Comunismo), Roberto Cassinelli (Partito Dei Ladri), D’Alia (Uomini Del Cavaliere) e Carlucci (PDL-Cellulite…nuova corrente interna!!!).

In definitiva, questi quattro giurassici non vogliono mollare l’osso, chissà perché hanno così paura di internet e di Youtube…cosa avranno da temere da noi quattro gatti che scriviamo due righe nei nostri miseri blog da tre visitatori; che mettiamo e/o guardiamo i video di “Pissio” o “Ramboso” per farci un paio di risate, cosa avranno da temere visto che hanno giurato di servire il popolo e rispettare la costituzione? …boh! proprio non riesco a capire di cosa possano aver paura visto che la loro lucente armatura di paladini della giustizia è di un color bianco immacolato…boh!

…Ho avuto uno sprazzo d’intuizione in questo momento: vuoi vedere che cominciano a capire che i loro partiti tra 2 anni saranno estinti; che forse cominciano a capire che le balle dei loro Tg e giornali sulla rete non funzionano; che chi ha un blog si informa e va a fondo delle cose prima di scrivere le “note” due righe; che il popolo italico comincia ad aprire gli occhi (finalmente!!!); che le loro cazzate e figure di merda rimangono consegnate alla storia anziché finire nei polverosi archivi di RAIset; che i cittadini registrano i Consigli Comunali (pubblici) e poi scaricano i video in rete per far vedere l’incompetenza, l’arroganza e lincapacità dei politici già dai loro primi passi (e vi consiglio di andare ad ascoltare almeno 4-5 Consigli Comunali, vedrete e capirete perfettamente cosa intendo, non crederete a ciò che vedrete e sentirete); che in internet uno non può scrivere stronzate o viene subito “bannato” dalla community!!!

E’ inutile che cerchiate di rifugiarvi dietro la tutela dei minori, perché è la cazzata più grande che potete sparare, chiunque navighi in rete sa che esistono sistemi per impedire ai ragazzi di accedere agli espliciti contenuti sessuali e si chiamano filtri SafeSearch dei motori di ricerca, al blocco dei siti e contenuti, all’utilizzo degli Internet Security (gli antivirus che ogni PC dovrebbe avere obbligatoriamente…fate una legge su questo incompetenti che altro non siete!!! ) che possono essere configurati fino a bloccare quasi totalmente ogni azione di bambini o ragazzi!!!

Cari politici di tutti i colori e razze, è inutile che cerchiate ogni possibile scusa per salvarvi il culo, non avete scampo, presto sarà il nostro momento e di voi faremo un sol boccone, avete finito di fare quello che vi pare e di farvi le leggi politician-class; per voi, ormai il tempo stringe, e noi cominciamo a conservare le uova marce e a ri-chiodare gli scarponi da montagna, e allora sì ci sarà da divertirsi!!!

PS#1: Carlo De Benedetti (che uno stinco di Santo non è, anzi, tuttaltro!!!) al Manifutura Festival di Pisa ha parlato dell’attuale crisi; riporto i punti salienti:

  • abbiamo tre milioni di precari, verranno tutti licenziati;
  • sollecita una detassazione selvaggia per i redditi più bassi;
  • è una pia illusione pensare che ci sarà la ripresa nel 2010;
  • la crisi sarà lunga;
  • è una stupidata parlare di crisi già finita e ripresa in questi giorni.

laura_perego PS#2: Rimanere a debita distanza da palazzo Mezzanotte, sede della Borsa di Milano (a meno che non vogliate andare a vedere le curve di Laura Perego mentre grida «l’Italia è in mutande!»; prevedo rovesci finanziari in ordine sparso con precipitazioni di AD, Presidenti e Manager a carattere temporalesco nei prossimi 25-40 giorni (fonti attendibili, almeno fino ad oggi è stato così).

PS#3: Non vi tolgo la soddisfazione di gustare l’immagine in dimensione più generosa, basta un click sulla foto e vi si apre una nuova finestra che mette in evidenza le curve finanziarie della giovane cerbiatta (e qui una bella OPA la lancerei volentieri, anche rischiando il crack e perdere tutti gli investimenti…dai, fantasticare un po’ è umano!!!).

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mercoledì 18 marzo 2009

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Cos’è l’indicatore della situazione economica (ISE-ISEE)

Assegni_familiari

Cosa sono l’Ise e l’Isee?

L'Ise (indicatore della situazione economica) e l'Isee (indicatore della situazione economica equivalente) sono parametri che attestano la situazione economica del richiedente, utilizzati da Enti o da Istituzioni (ospedali pubblici, Asl, scuole, università ecc.) che concedono prestazioni assistenziali o servizi di pubblica utilità.
La gestione della banca dati relativa al calcolo di tali indicatori è affidata all'Inps che acquisisce le notizie di base per il rilascio della certificazione che ha una validità annuale.

Ma cos’è l’Ise in modo specifico?

L'Ise è un parametro che determina la situazione economica del nucleo familiare. Questo parametro scaturisce dalla somma dei redditi e del 20% del patrimonio mobiliare e immobiliare di tutto il nucleo familiare.
L'Isee scaturisce invece dal rapporto tra l'Ise e il numero dei componenti del nucleo familiare in base ad una scala di equivalenza stabilita dalla legge.

A cosa serve?

L'Ise viene utilizzato soltanto dai Comuni per concedere gli assegni per il nucleo familiare e gli assegni per la maternità.
L'Isee viene utilizzato da quegli Enti o Istituzioni che concedono prestazioni sociali agevolate (es. borse di studio, mense scolastiche ecc.) o alcuni servizi di pubblica utilità (es. riduzione canone telefonico).

Come si fa ad ottenere l’Ise?

Il cittadino, quando richiede una prestazione sociale agevolata o servizi di pubblica utilità, deve presentare la domanda direttamente all'Ente di competenza:

  • compila la dichiarazione sostitutiva unica con la quale fornisce informazioni sulla composizione del proprio nucleo familiare e sui redditi e il patrimonio di tutta la famiglia;
  • presenta la dichiarazione sostitutiva unica direttamente all'Ente erogatore delle prestazioni sociali oppure ai Comuni, ai Centri di Assistenza Fiscale (CAF), agli uffici Inps presenti sul territorio. E' possibile presentare una nuova dichiarazione quando, nel periodo di validità della dichiarazione, intervengono fattori che mutano sia la condizione familiare sia quella economica.

L'Ente o l'Istituzione che riceve la dichiarazione:

  • rilascia un'attestazione contenente le informazioni della dichiarazione sostitutiva;
  • trasmette via computer all'Inps le informazioni che ha ricevuto dal cittadino.

L'Inps:

    calcola l'indicatore della situazione economica (Ise) e l'indicatore della situazione economica equivalente (Isee). Questi indicatori vengono messi a disposizione dei componenti del nucleo familiare cui si riferisce la dichiarazione sostitutiva e degli Enti erogatori delle prestazioni sociali agevolate.
    La dichiarazione sostitutiva unica è disponibile presso gli uffici Inps e sul sito
    www.inps.it.

Vengono effettuati i controlli? da chi?

Le Istituzioni che erogano le prestazioni agevolate, l'Inps e la Guardia di Finanza possono effettuare controlli sulla veridicità dei dati forniti dal cittadino.

Alcune cose da ricordare:

Fanno parte del nucleo familiare, in linea generale, il dichiarante, il coniuge, i figli nonché altre persone conviventi e altri soggetti a carico ai fini dell'Irpef, anche se non presenti nello stato di famiglia del dichiarante.
La situazione reddituale è rappresentata dal reddito complessivo assoggettabile all'Irpef conseguito da tutti i componenti il nucleo nell'ultimo anno fiscale.
La situazione patrimoniale immobiliare è costituita dal valore dei fabbricati e dei terreni edificabili o agricoli intestati a persone fisiche, definito ai fini dell'ICI (imposta comunale sugli immobili) entro il 31 dicembre dell'anno precedente la presentazione della dichiarazione sostitutiva. Viene applicata una detrazione per l'importo dell'eventuale mutuo residuo da pagare o, in alternativa, se più favorevole, il valore della casa di proprietà in cui risiede il nucleo, nel limite di 51.645,69 euro.
La situazione patrimoniale mobiliare è rappresentata dal valore dei titoli, conti correnti, buoni postali, azioni ecc., posseduti al 31 dicembre dell'anno precedente la presentazione della dichiarazione sostitutiva.
Il patrimonio mobiliare e immobiliare è considerato nella valutazione complessiva solo per il 20%.
La scala di equivalenza è composta da coefficienti che indicano, in base al numero dei componenti il nucleo familiare, il valore con il quale va rapportato l'Ise per ottenere l'Isee. Questo coefficiente viene aumentato se, ad esempio, il nucleo familiare è composto da un solo genitore con figli minori, se nel nucleo sono presenti persone disabili oppure se entrambi i genitori di figli minori hanno lavorato almeno sei mesi nell'anno in cui sono stati prodotti i redditi.

I dati riportati sono da ritenersi validi salvo eventuali misure straordinarie che il Governo può adottare con il perdurare o l’aggravarsi dell’attuale crisi mondiale.

Aggiornato a gennaio 2009

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martedì 17 marzo 2009

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Gli italiani e l’alcol…alla guida

alcol-guida
In passato ho già parlato di alcool & guida qui, torno sull’argomento per un paio di notizie dell’ultima settimana…
La prima riguarda un sondaggio effettuato dalla Fipe (Federazione italiana pubblici esercizi), dove, secondo lo studio, solo il 18% degli italiani conosce il limite del grado alcolemico per mettersi tranquillamente al volante (a titolo informativo, detto limite è di 0,5 grammi/litro); in definitiva, tre italiani su quattro ignorano il “tetto” per guidare; l’aspetto positivo della disinformazione italica è che almeno il 60% dei giovani indica correttamente il limite previsto dalla legge, anche se, solo un terzo è in grado di identificare a quanti bicchieri equivalgono al limite (la tabella con la formula di Widmark corretta la trovate qui). I dati sono emersi alla presentazione della campagna “”, di Assobirra e Unasca, che partirà ad aprile.

La seconda notizia riguarda la proposta del sottosegretario alla Presidenza del Consiglio di vietare la vendita di alcolici dopo le 2 del mattino estesa anche a bar e ristoranti, senza “ritoccare” il limite del tasso alcolemico (come dire: «con gli alcolizzati prendiamo un mucchio di soldi tra Iva, multe, tassa sugli spiriti, commissioni mediche, ospedali e Sert…perché trasformare le persone in un popolo rispettoso e civile al volante, quando possiamo allegramente spennarlo…cosa importa se ogni tanto muore qualcuno…è un rischio del tutto accettabile…»).
No Giovanardi, la lotta contro l’alcolismo non si fa chiudendo prima le cambuse dei locali, tantomeno con le volanti a bordo strada: si fa con la prevenzione (vedi campagna sopra), si fa con la sensibilizzazione delle persone, si fa con la legge n°92 del 23 maggio 2008 del Berlusconi IV° (anche se ritengo sia ancora troppo permissiva), e chi sgarra è giusto che paghi profumatamente l’errore (e non solo con qualche spicciolo di multa), ma, prestando servizio civile riguardo l’abuso di alcol (nei centri di pronto soccorso), oppure frequentando dei corsi specializzati, in definitiva, fargli capire cosa vuol dire guidare da ubriachi, fargli vedere l’effetto dell’alcol sulle persone, non semplicemente mettendo il lucchetto alle mensole degli alcolici (e, se non lo sai Giovanardi, il proibizionismo diventa fonte di guadagno per alcuni…sai chi era Al Capone? sai cos’è successo in America durante gli anni ‘20?).
In conclusione, le cosa migliore da fare prima di mettersi al volante è di ripetere mentalmente questo tormentone: «STASERA GUIDO E NON BEVO!»; questa è la cosa migliore da fare!!!dimentichiamo le tabelle o le formule, dimentichiamo «tanto faccio stradine poco frequentate, non mi beccano!», dimentichiamo «anche stasera l’ho fatta franca!», dimentichiamo «e se mi fermano!», dimentichiamo «non sono ubriaco», dimentichiamo «da ubriaco guido meglio che sobrio! (cazzata megagalattica, dimentichiamo «vedi! cammino diritto!», dimentichiamo «riesco a toccarmi il naso con gli indici!» e ricordiamo che la macchina può diventare strumento di morte (per se stessi e gli altri), soprattutto quando non si è proprio “lucidi” al volante, quindi, NON BEVIAMO SE DOBBIAMO GUIDARE, oppure, FACCIAMO GUIDARE CHI PUO’ PORTARCI A CASA SANI E SALVI!!!…dopotutto si tratta di rinunciare “solo” al bicchierino della staffa!!!
Nei prossimi giorni pubblicherò sia la formula di Widmark con alcuni esempi, sia l’estratto della legge n°92 del 23/05/2008 (a titolo informativo), ma, ricordate che se va bene…arriviamo a casa…e se va solo un pochino male, il minimo che può succedere è di sbattere l’auto!!!
Tab_alcol

Proviamo a verificare l’effetto dell’uso di alcol alla guida, da un punto di vista matematico, con una proporzione:
ubriacarsi : guidare = X : vivere
quindi
ubriacarsi * vivere : guidare = X
X = …non ne vale la pena!!!
Allegato: Tabella descrittiva dei principali sintomi correlati ai diversi livelli di concentrazione alcolemica (download pdf qui).

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domenica 15 marzo 2009

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Cos’è la disoccupazione con requisiti ridotti

disoccupazione_ridotta

Come nei casi precedenti, i dati sono quelli attualmente in vigore (2008/09) forniti dall’Istituto Nazionale Previdenza Sociale.

Cos’è la disoccupazione con requisiti ridotti?

I lavoratori che non possono far valere 52 contributi settimanali negli ultimi due anni e hanno lavorato per almeno 78 giornate nell'anno precedente (comprese festività e giornate di assenza indennizzate, come ad esempio la malattia, la maternità, ecc.), hanno diritto all'indennità ordinaria di disoccupazione con i requisiti ridotti.

A chi spetta?

Spetta ai lavoratori che non hanno 52 contributi settimanali negli ultimi due anni, ma che:

  • nell'anno precedente hanno lavorato almeno 78 giornate, comprese le festività e le giornate di assenza indennizzate (malattia, maternità ecc.);
  • risultino assicurati da almeno due anni e hanno almeno un contributo settimanale prima del biennio precedente la domanda.

Quanto dura il periodo al diritto di indennità?

L'indennità è pagata dall'Inps per un periodo corrispondente alle giornate effettivamente lavorate nell'anno precedente, e comunque per un periodo non superiore a 180 giornate.

A quanto corrisponde l’indennità?

L’importo è pari al 35% della retribuzione media giornaliera per i primi 120 giorni e al 40% per i giorni successivi, nei limiti di un importo massimo mensile lordo di 844,06 €, elevato a 1.014,48 € per i lavoratori che hanno una retribuzione lorda mensile superiore a 1.826,07 €.

Dove si deve presentare la domanda?

La domanda va presentata all'Inps, su appositi moduli reperibili presso le Sedi, entro il 31 marzo dell'anno successivo a quello in cui si è verificata la disoccupazione.
Ogni domanda, deve contenere tutte le informazioni e la documentazione indispensabile, come previsto dall’articolo 1, comma 783, della legge 296/06

Come avviene il pagamento?

L'indennità può essere riscossa:

  • allo sportello di un qualsiasi ufficio postale del territorio nazionale;
  • con assegno circolare;
  • con bonifico sul proprio conto corrente bancario o postale.

I dati riportati sono da ritenersi validi salvo eventuali misure straordinarie che il Governo può adottare con il perdurare o l’aggravarsi dell’attuale crisi mondiale.

Cos'è la disoccupazione ordinaria

Aggiornato a gennaio 2009

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venerdì 13 marzo 2009

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Cos’è la disoccupazione ordinaria

disoccupazione

Come per i precedenti post riguardanti la cigo e cigs, i dati sono quelli ufficialmente in vigore (2008/09) nel sito INPS.it.

Cos’e la disoccupazione ordinaria?

E' un'indennità che spetta ai lavoratori assicurati contro la disoccupazione involontaria, che siano stati licenziati. Non è più riconosciuta nei confronti di chi si dimette volontariamente (fanno eccezione le lavoratrici in maternità). L'indennità è riconosciuta quando le dimissioni derivano da giusta causa (mancato pagamento della retribuzione, molestie sessuali, modifica delle mansioni, mobbing). Dal 17 marzo 2005 spetta anche ai lavoratori che sono stati sospesi da aziende colpite da eventi temporanei non causati né dai lavoratori né dal datore di lavoro.

Quali sono i requisiti richiesti per ottenerla?

L'indennità si può ottenere quando il lavoratore può far valere:

  • almeno due anni di assicurazione per la disoccupazione involontaria;
  • almeno 52 contributi settimanali nel biennio precedente la data di cessazione del rapporto di lavoro.


L'indennità viene corrisposta per 8 mesi, ma può durare fino a dodici mesi se il disoccupato ha superato i 50 anni di età.

Per quanto tempo si ha diritto all’indennità?

A partire dal 1° gennaio 2008 la durata dell’indennità di disoccupazione passa da 7 a 8 mesi, che diventano 12 per coloro che hanno superato i cinquanta anni di età.
Ai lavoratori sospesi spetta nel limite massimo di 65 giorni.

A quanto corrisponde l’importo?

L’indennità di disoccupazione in pagamento dal 1° gennaio 2008, è pari al 60% della retribuzione lorda mensile per i primi 6 mesi, al 50% per il settimo e l’ottavo mese e al 40% per i mesi successivi. Ai lavoratori sospesi è pagata nella misura del 50% della retribuzione.
L’importo massimo dell’indennità è di € 858,58 elevato a € 1.031,93 per i lavoratori che hanno una retribuzione mensile lorda superiore a € 1.857,48.

Come avviene il pagamento?

L'indennità può essere riscossa:

  • con assegno circolare;
  • con bonifico sul proprio conto corrente bancario o postale;
  • allo sportello di un qualsiasi ufficio postale del territorio nazionale.

Dove bisogna presentata la domanda?

Dopo essersi iscritti nelle liste dei disoccupati presso il Centro per l'impiego, si può presentare la domanda di indennità di disoccupazione ordinaria agli uffici Inps più vicini al luogo di abitazione entro 68 giorni dalla cessazione del rapporto di lavoro. Il modulo di domanda è disponibile presso gli uffici Inps e sul sito www.inps.it (disoccupazione ordinaria non agricola), oppure www.inps.it (per disoccupazione agricola e/o assegno familiare).

Quando decade il beneficio?

Il trattamento si interrompe quando il lavoratore:

  • ha percepito tutte le giornate d'indennità spettanti;
  • viene avviato ad un nuovo lavoro;
  • diventa titolare di pensione diretta;
  • viene cancellato dalle liste di disoccupazione.

Può essere presentato un ricorso in caso la domanda venga respinta?

Si può presentare ricorso, in carta libera, al Comitato Provinciale dell'Inps, entro 90 giorni dalla data di ricezione della lettera con la quale si comunica il rifiuto.
Il ricorso, indirizzato al Comitato Provinciale, può essere:

  • presentato agli sportelli della Sede dell'Inps che ha respinto la domanda;
  • inviato alla Sede dell'Inps per posta con raccomandata con ricevuta di ritorno;
  • presentato tramite uno degli Enti di Patronato riconosciuti dalla legge.
Al ricorso vanno allegati tutti i documenti ritenuti utili.

I dati riportati sono da ritenersi validi salvo eventuali misure straordinarie che il Governo può adottare con il perdurare o l’aggravarsi dell’attuale crisi mondiale.

Cos'è la cassa integrazione straordinaria?

Cos'è la cassa integrazione ordinaria?


Aggiornato a gennaio 2009

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giovedì 12 marzo 2009

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Cos’è la cassa integrazione straordinaria

CIGS

Come per il precedente post, i dati sono quelli ufficiali INPS attualmente in vigore.

La cassa integrazione straordinaria (cigs) è un intervento a sostegno delle imprese in difficoltà che garantisce al lavoratore un reddito sostitutivo della retribuzione.

A chi spetta?

Spetta agli operai, impiegati e quadri, in caso di ristrutturazione, riorganizzazione, conversione, crisi aziendale e nei casi di procedure concorsuali, delle:

  • imprese industriali (anche edili), imprese appaltatrici di servizi di mensa o ristorazione e dei servizi di pulizia e devono avere occupato più di 15 dipendenti nel semestre precedente la presentazione della domanda;
  • imprese commerciali, di spedizione e trasporto e agenzie di viaggio e turismo che occupano più di 50 dipendenti, esclusi gli apprendisti e gli assunti con contratto di formazione e lavoro;
  • imprese di vigilanza con più di 15 dipendenti;
  • Aziende di trasporto aereo;

Non si può chiedere l'intervento straordinario per le unità produttive per le quali è stato richiesto, per lo stesso periodo, l'intervento ordinario.

Come avviene la rotazione?

La scelta dei lavoratori da porre in Cassa integrazione deve essere effettuata in base al criterio della rotazione tra coloro che svolgono le stesse mansioni.
Se l'azienda non ritiene di poter applicare la rotazione, deve indicarne i motivi nella domanda di ammissione al trattamento speciale di Cassa integrazione.

A quanto corrisponde l'importo?

L'importo corrisponde all'80% della retribuzione globale che sarebbe spettata al lavoratore per le ore di lavoro non svolte.
L'importo del trattamento straordinario non può però superare un limite massimo mensile, per il 2008 tale importo è: 858,58€, comprensiva dei ratei della 13ª mensilità (più eventuali 14ª, premio di produzione ecc.); il limite è elevato a € 1.031,93 in caso di retribuzione mensile superiore a € 1.857,48 (sempre comprensiva di 13ª, 14ª, ecc.).
Tali importi sono ridotti di un'aliquota pari al 5,84%.
I periodi di Cassa integrazione guadagni sono utili per il diritto e per la misura della pensione.

Per quanto tempo viene concessa?

La Cassa integrazione straordinaria dura al massimo 12 mesi per le crisi aziendali, 24 mesi per la riorganizzazione, ristrutturazione e riconversione aziendale, 18 mesi per i casi di procedure esecutive concorsuali. Gli interventi ordinari e straordinari non possono nel complesso superare 36 mesi in un quinquennio. Sono peraltro intervenute varie disposizioni di legge, anche a carattere transitorio, che hanno modificato i limiti temporali suddetti.

Come si presenta la domanda?

Deve essere presentata al Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali entro 25 giorni dalla fine del periodo di paga in corso nella settimana in cui è iniziata la sospensione o la riduzione dell'orario di lavoro.
La domanda deve contenere il programma di risanamento che l'impresa intende attuare, il progetto di ristrutturazione o riconversione aziendale, il conto economico e la situazione patrimoniale dell'ultimo triennio.

Quando c'è la sospensione e/o decadenza della Cigs?

Se il lavoratore in CIGS svolge contemporaneamente attività retribuita senza averne prima dato notizia alla propria sede dell'Inps, decade dal diritto alla prestazione.
In caso di comunicazione preventiva, la prestazione viene sospesa per il periodo di lavoro.

I dati riportati sono da ritenersi validi salvo eventuali misure straordinarie che il Governo può adottare con il perdurare o l’aggravarsi dell’attuale crisi mondiale.

Cos'è la cassa integrazione ordinaria

Aggiornato a gennaio 2009

Fonte: INPS.it

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mercoledì 11 marzo 2009

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Cos’è la cassa integrazione ordinaria

Cigo I dati sono quelli ufficiali INPS attualmente in vigore.

La Cassa integrazione ordinaria (cigo) costituisce aiuti economici che risponde all’esigenza di garantire un reddito ai lavoratori a fronte di eventi aziendali che possono ridurre o addirittura far venire meno la retribuzione.
Allo stesso tempo rappresentano una forma di aiuto e sostegno al sistema delle imprese in difficoltà.

A chi spetta?

La cassa integrazione guadagni ordinaria spetta agli operai, impiegati e quadri delle imprese industriali in genere e delle imprese industriali e artigiane del settore edile e lapideo, esclusi gli apprendisti, in caso di sospensione o contrazione dell'attività produttiva per situazioni aziendali dovute a:

  • eventi temporanei e non imputabili all'imprenditore o ai lavoratori;
  • situazioni temporanee di mercato.
A quanto corrisponde l'importo?

Corrisponde all'80% della retribuzione globale che sarebbe spettata per le ore di lavoro non prestate.
L'importo del trattamento ordinario non può, però, superare un limite massimo mensile stabilito di anno in anno: per il 2008/09 è di 858,58€, comprensiva dei ratei della 13ª mensilità (più eventuali 14ª, premio di produzione ecc.) elevato a 1.031,93 in caso di retribuzione mensile sia superiore a € 1.857,48 (sempre comprensiva di 13ª, 14ª, ecc.).
Nel settore edile e lapideo, quando la CIGO è stata determinata da eventi metereologici, il limite è incrementato del 20% (per il 2008/09 è di 1.030,30 ed è elevato a € 1.238,32 in caso di retribuzione mensile superiore a € 1.857,48).
I periodi di Cassa integrazione guadagni sono utili per il diritto e per la misura della pensione.

Per quanto tempo viene concessa?

La cassa integrazione può essere concessa per un massimo di 13 settimane, più eventuali proroghe fino a 12 mesi. In determinate aree territoriali il limite è elevato a 24 mesi.
Per le imprese edili e per quelle del settore lapideo la durata massima, in caso di sospensione del lavoro, è di 13 settimane; è di 52 settimane quando deriva da una riduzione dell'orario di lavoro.

Come si presenta la domanda?

Le imprese devono presentare la domanda alle Sedi dell’Inps, entro 25 giorni dalla fine del periodo di paga in corso nella settimana in cui è iniziata la sospensione o la riduzione dell’orario di lavoro. I moduli sono disponibili presso gli uffici Inps e sul sito www.inps.it

Quando c'è la sospensione e/o decadenza della Cigo?

Se il lavoratore in Cassa integrazione svolge contemporaneamente attività retribuita senza averlo prima comunicato alla propria Sede Inps, decade dal diritto alla prestazione.
In caso di comunicazione preventiva la prestazione è sospesa per la durata dell'attività lavorativa.

Può essere presentato un ricorso in caso la domanda venga respinta?

Nel caso in cui la domanda sia respinta l'interessato può presentare ricorso, in carta libera, al Comitato Prestazioni Temporanee della Direzione Generale dell'Inps, entro 30 giorni dalla data di ricezione della lettera con la quale si comunica il rifiuto.
Il ricorso, indirizzato al Comitato Prestazioni Temporanee, può essere:
  • presentato agli sportelli della Sede dell'Inps che ha respinto la domanda;
  • inviato alla Sede dell'Inps per posta con raccomandata con ricevuta di ritorno;
  • presentato tramite uno degli Enti di Patronato riconosciuti dalla legge.

Al ricorso vanno allegati tutti i documenti ritenuti utili.

I dati riportati sono da ritenersi validi salvo eventuali misure straordinarie che il Governo può adottare con il perdurare o l’aggravarsi dell’attuale crisi mondiale.

Aggiornato a gennaio 2009

Cos'è la cassa integrazione starordinaria


Riferimento normativo:
  • legge 20 maggio 1975 n°164;
  • legge 23 luglio 1991 n° 223;
  • legge 15 giugno 1984 n° 240;
  • legge 20 maggio 1988 160.

Fonte: INPS.it

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Aggiornamenti grafici in corso

come_creare_e_far_conoscere_blog

Da come avrete potuto constatare, da alcuni giorni mi sono dedicato alla modifica del template (la parte grafica) nel blog, principalmente per 3 motivi: il nero, che avevo scelto come sfondo non mi esaltava poi così tanto, ed era stato scelto con uno scopo ben preciso…limitare il consumo di energia elettrica per chi vi fosse entrato piuttosto che per i miei gusti estetici, inoltre, lo sfondo nero causava problemi di lettura sui feedRSS (usando la base nera ero "costretto" a utilizzare colori chiari brillanti per evidenziare alcuni punti chiave, ma, sui feedRSS, solitamente a base lettura bianca, i detti colori erano praticamente illeggibili...come ad esempio queste sei parole !!!).

Di recente ho effettuato alcune ricerche sul consumo energetico dei monitor, e, con stupore, ho scoperto che la differenza di watt/ora tra uno sfondo chiaro ed uno scuro, è pressoché minima (dedicherò un mini-post all’argomento), quindi, ho preso la palla al balzo e mi sono cimentato nella modifica grafica…anche se devo ammettere che ancora non sono soddisfatto al 100%!!!

Purtroppo, per chi ha provato a “spingersi” nella costruzione o modifica della parte grafica di un blog, sa bene che per raggiungere l’insperato risultato servono diverse ore di lavoro (soprattutto se non si è un programmatore in HTML, ma, come me si hanno solo delle nozioni acquisite con ore di modifiche e relativi errori), dovendo mettere mano a moltissimi parametri effettuando diverse prove prima di poter dare il “benestare” al proprio capolavoro!!!

In conclusione, nelle prossime settimane (voglia permettendo) tornerò a "giocare" con il template per cercare di ottenere quello che ho in mente, nel frattempo, sarebbe per me cosa gradita un vostro commento (vi piace com’è ora?), oppure anche una semplice votazione (con le solite stelline), tanto per capire se vale la pena continuare a fare modifiche o rimanere fermo sull’argomento per un po’.

Da oggi, riprendo a inserire post con la solita frequenza di 2-3 alla settimana, e con l’occasione inauguro già da questa sera la categoria dedicata agli approfondimenti tecnici di alcune materie (non saranno post politici o economici “del momento”), ma, delle mini-guide specifiche…ad esempio, sull’Inps, petrolio, finanza, ecc. e quant’altro mi passa per la mente…

Grazie per la pazienza.

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lunedì 9 marzo 2009

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Evitare infrazioni UE

berlusconi_Imperatore Il 6 marzo, uscendo da una clinica di Roma per una “revisione” al menisco, il Presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, a domanda specifica sull’aumento dell’età pensionabile delle donne ha così risposto: «C’è una richiesta dell’Ue e noi stiamo vedendo come rispondere per far sì che non ci sia una procedura di infrazione»; indubbiamente il discorso non fa una piega, se la Ue chiede una modifica della spesa pensionistica italiana troppo alta rispetto al PIL, non rimane che cercare una soluzione che possa bilanciare il duplice aspetto della stessa medaglia (non entro nel merito del SI o NO riguardo questo argomento, se non per dire che in questo periodo si dovrà mediare gli interessi dei cittadini e lavoratori con pro e contro che una riforma di questo tipo comporterà, e non vado oltre, non spetta a me trovare questo punto d’incontro, paghiamo politici e sindacati per fare questo…ed è già un tutto dire!!!).

Una cosa però non riesco a capire…come mai quando si tratta di recepire le richieste Ue che toccano le tasche dei cittadini, siamo il primo Paese ad adottare i provvedimenti con una tempistica che non ha eguali, mentre, quando si tratta di toccare gli interessi del Cavaliere o di qualche suo stretto amico, quello che dice la Ue è solo frutto di illazioni comuniste o non viene minimamente preso in considerazione!!!
Cercherò di spiegarmi meglio (prima di essere etichettato comunista!):

  • Ricordate il caso IVA su Sky? bene, in quel caso, il governo decise di alzare l’IVA dal 10 al 20% il giorno stesso per evitare la procedura di infrazione (come da richiesta Ue, potrebbe dire qualcuno!!!); però, le cose funzionano un po’ diversamente da come le TV ed i giornali le raccontano… Tutto inizia nell’aprile 2007 con un reclamo da Mediaset in Commissione, dove, veniva denunciata la presenza di 2 aliquote (10% Sky, 20% Mediaset); dopo le dovute verifiche, la UE si è espressa assicurando la neutralità fiscale, e che si può applicare l’Iva RIDOTTA per lo stesso tipo di servizio (in sostanza, ai guardiani comunitari non interessa l’entità della tassa, la cosa importante è che non vi sia disparità…quindi, perché non spennare il popolo facendolo pagare un po’ d’iva in più... Si poteva benissimo portare l’aliquota al 10%, ma, visto che Mediaset non fa neanche il 10% dei 4 milioni di utenti Sky, per Mediaset sarebbe cambiato pochissimo, mentre per lo Stato italiano ci sarebbe stato un gettito maggiore…ma, per tessera n°1816 la modifica al rialzo equivale a 3 piccioni con una fava (+entrate fiscali per lo stato, qualche centinaio di migliaia di utenti che abbandonano Sky per Mediaset sul digitale terrestre, e, la cosa più importante…togliere pubblicità a Sky e acquisirla in Mediaset).
  • Il caso precedente è meno evidente ed eclatante di quest'altro: Rete4 occupa abusivamente le frequenze assegnata ad Europa7; attraverso una procedura d’infrazione in vigore dal 1 gennaio 2006 con effetto retroattivo provoca una multa giornaliera di 350.000€ (che non dovrà pagare Mediaset, ma il Governo italiano, cioè, NOI). Da 3 anni e qualche mese ogni giorno il conto sale, e neanche il Governo Mortadella ha mosso un dito contro il suo "avversario" politico... (altro motivo lampante che dimostra come la casta serra i ranghi quando uno qualsiasi di loro ne ha bisogno), e intanto l’infrazione ci è già costata 1 milione di euro (a noi cittadini, non a Mediaset!!!) per risarcire Francesco Di Stefano (avvenuto a fine gennaio 2009). Nel farttempo...Rete4 trasmette senza concessione…
Attraverso i link più sotto si possono visionare dettagliatamente le notizie riportate nei punti precedenti.
In conclusione, quando si tratta dei propri interessi, il Cavaliere di Arcore diventa sordo a qualsiasi richiesta facendo orecchie da mercante, o al massimo, si giustifica dando del comunista a chicchessia; mentre quando si tratta di far pagare la plebe, la sua visione di legge diventa maniacale, ossessiva e di primaria necessità…(tanto non dovrà pagare l’imperatore, tantomeno qualche sua azienda…).
Linkografia: ANSA.it, Repubblica, Business online, Corriere della sera, BeppeGrillo

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