Ieri la borsa americana ha reagito male al dato relativo al superindice (leading indicators) di marzo comunicato da The Conference Board: questo dato, in sostanza, misura lo stato di salute dell’economia statunitense nei successivi tre/sei mesi ed è considerato un buon indicatore del trend economico americano, e, per il secondo mese risulta essere negativo (-0,3%) rispetto alle stime degli analisti (che di mestiere, ormai, dovrebbero fare gli indovini o al massimo i maghi da circo…), che lo davano al –0,2%.
A titolo puramente informativo, a febbraio il superindice era a –0,45%, mentre a gennaio era allo -0,1%.
Il superindice, viste le premesse sopra, fa intravedere una congiuntura che nella seconda parte dell’anno potrebbe peggiorare e, quindi, la FED dovrebbe decidersi (finalmente) di porre fine alla stretta monetaria operata fin dal 2004, che, in concomitanza al continuo deprezzamento del prezzo del petrolio, potrebbe dare qualche flebile speranza di ripresa verso l’ultimo quadrimestre di quest’anno, o al massimo, all’inizio del 2010…(poveri illusi, continuano a non voler capire…).
In conclusione, quando il superindice è per 3 mesi consecutivi in declino, si può tranquillamente parlare di recessione.
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Stò preparando la spiegazione tecnica del superindice, entro un paio di giorni al massimo (in base al tempo che ho a disposizione) posterò l'articolo (che richiede diverso tempo per la documentazione molto tecnica sull'argomento e abbastanza difficile da reperire).
Grazie per la pazienza.
ASSOCIAZIONE DI PENSIERO:
- superindice
- culo di Tremonti