In Italia vige il regime di disinformazione: ci fanno vedere alla nausea notizie che non contano nulla o servono a distrarre l'attenzione della massa e si dimenticano (di proposito) di comunicare dei fatti gravi come quelli che succedono in Grecia da diversi mesi [la logica impone che le redazioni dei vari telegiornali filtrano le notizie che possono indurre i cittadini a porsi delle domande (di natura politico/economica) propinando "belle notizie" di vincite faraoniche al superenalotto, ricette di cucina o gatti salvati dai pompieri].
I fatti
La sera di sabato 6 dicembre 2008 ad Atene scoppia una rivolta studentesca (contro la riforma delle università) che si scontra con le forze dell'ordine provocando la morte di un ragazzo quindicenne per mano di 2 agenti. I due incriminati sono subito arrestati, ma, non serve a nulla, la protesta dilaga a macchia d'olio in altre città fino a coinvolgere anche l'isola di Creta.
Si scatena la guerriglia urbana: vengono assaltate caserme, negozi e banche (che strano...che centrano le banche...), incendiate auto e cassonetti dei rifiuti e si formano barricate nelle strade (la rivolta più violenta negli ultimi anni nel Paese).
Perché nasce la rivolta? La Grecia è strangolata dalla crisi economica e la politica è pervasa da scandali e corruzione (soprattutto nel Governo) che non sono più sopportati dai cittadini stremati (mi sembra di ricordare qualcosa...boh...forse mi sbaglio...).
Verso la metà di gennaio, a scendere in piazza, sono gli agricoltori che bloccano le arterie principali greche per cercare di ottenere i 500 milioni di euro "promessi e non ottenuti dal Governo" come forma di risarcimento per i danni causati dal maltempo e per il prezzo troppo basso concordato con l'Europa per i loro prodotti: anche in questo caso si sono verificati scontri, fortunatamente, solo qualche contuso.
I giorni passano con notizie sempre più frammentate di attacchi e scontri di minore entità fino a ieri: un ordigno artigianale esplode davanti all'abitazione del procuratore capo addetto ai casi di terrorismo, l'attentato non viene rivendicato ma viene attribuito dalla polizia agli anarchici; nel giro di poche ore, scatta una vera e propria ondata di attentati ad Atene: vengono prese di mira le case di giudici, avvocati, esponenti politici, sedi di banche e di un giornale, senza causare vittime, ma, solo danni materiali (semplice dimostrazione o prova di forza?).
Cosa succederà ora? chi può dirlo, chi può stabilire quanto peserà la crisi economica mondiale in un Paese già "svuotato" di suo per mano della politica e dei poteri economici (le banche), ma, soprattutto, quando noi italiani apriremo gli occhi e ci renderemo conto di essere economicamente "solo" un gradino più su della Grecia.
Le prossime settimane si annunciano molto difficili per la Grecia e anche per l'Europa con diversi Paesi membri in forte disagio macroeconomico e creditizio.
Staremo a vedere...nel frattempo, facciamoci distrarre dai Tg che parlano di riforme varie per salvare il posteriore ai dinosauri...e tifiamo per il partito del cuore...mi raccomando.
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Eppure... i media italiani non dovrebbero aver paura di dare certe notizie, dato che il nostro popolo è troppo rimbambito per poter reagire.
L'anestesia di massa è compiuta da tempo.
@coscienza critica - hanno paura che gli italiani possano prendere esempio dai greci e si incazzino con i politici che incontrano per strada prendendoli a calci nel didietro.